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Bontà di Dio verso i bisognosi

113 (A)Alleluia.

Lodate, o servi del Signore,

lodate il nome del Signore.

Sia benedetto il nome del Signore,

ora e sempre!

Dal sol levante fino al ponente

sia lodato il nome del Signore.

Il Signore è superiore a tutte le nazioni

e la sua gloria è al di sopra dei cieli.

Chi è simile al Signore, al nostro Dio,

che siede sul trono in alto,

che si abbassa a guardare

nei cieli e sulla terra?

Egli rialza il misero dalla polvere

e solleva il povero dal letame,

per farlo sedere con i prìncipi,

con i prìncipi del suo popolo.

Fa abitare la sterile in famiglia,

quale madre felice tra i suoi figli.

Alleluia.

Ricordo delle liberazioni del passato

114 (B)Quando Israele uscì dall’Egitto

e la casa di Giacobbe da un popolo di lingua straniera,

Giuda divenne il santuario del Signore

e Israele il suo dominio.

Il mare lo vide e fuggì,

il Giordano si volse indietro.

I monti saltellarono come montoni,

i colli come agnelli.

Che avevi tu, o mare, per fuggire?

E tu, Giordano, perché tornasti indietro?

E voi, monti, perché saltellaste come montoni

e voi, colli, come agnelli?

Trema, o terra, alla presenza del Signore,

alla presenza del Dio di Giacobbe,

che mutò la roccia in lago,

il macigno in sorgente d’acqua.

Il Signore protegge e libera i suoi fedeli

124 (A)Canto dei pellegrinaggi.

Di Davide.

Se il Signore non fosse stato in nostro favore,

– lo dica pure Israele –

se il Signore non fosse stato in nostro favore,

quando gli uomini ci assalirono,

essi ci avrebbero inghiottiti vivi,

talmente erano furiosi contro di noi.

Allora le acque ci avrebbero sommersi,

il torrente sarebbe passato sull’anima nostra;

allora sarebbero passate sull’anima nostra

le acque tempestose.

Benedetto sia il Signore

che non ci ha abbandonati in preda ai loro denti!

L’anima nostra è scampata come un uccello dal laccio dei cacciatori:

il laccio è stato spezzato e noi siamo scampati.

Il nostro aiuto è nel nome del Signore,

che ha fatto il cielo e la terra.

Lode per la liberazione

116 (A)Io amo il Signore perché ha udito

la mia voce e le mie suppliche.

Poiché ha teso l’orecchio verso di me,

io lo invocherò per tutta la mia vita.

I legami della morte mi avevano circondato,

le angosce del soggiorno dei morti mi avevano colto;

mi avevano raggiunto la disgrazia e il dolore.

Ma io invocai il nome del Signore:

«Signore, libera l’anima mia!»

Il Signore è pietoso e giusto,

il nostro Dio è misericordioso.

Il Signore protegge i semplici;

io ero ridotto in misero stato ed egli mi ha salvato.

Ritorna, anima mia, al tuo riposo,

perché il Signore ti ha colmata di grazie.

Tu hai preservato l’anima mia dalla morte,

i miei occhi dalle lacrime,

i miei piedi da cadute.

Io camminerò alla presenza del Signore

sulla terra dei viventi.

10 Ho creduto, perciò ho parlato[a].

Io ero molto afflitto.

11 Dicevo nel mio turbamento:

«Ogni uomo è bugiardo».

12 Che potrò ricambiare al Signore

per tutti i benefici che mi ha fatti?

13 Io alzerò il calice della salvezza

e invocherò il nome del Signore.

14 Scioglierò i miei voti al Signore

e lo farò in presenza di tutto il suo popolo.

15 È preziosa agli occhi del Signore

la morte dei suoi fedeli.

16 Sì, o Signore, io sono il tuo servo,

sono tuo servo, figlio della tua serva;

tu hai spezzato le mie catene.

17 Io ti offrirò un sacrificio di lode

e invocherò il nome del Signore.

18 Adempirò le mie promesse al Signore

e lo farò in presenza di tutto il suo popolo,

19 nei cortili della casa del Signore,

in mezzo a te, o Gerusalemme.

Alleluia.

Footnotes

  1. Salmi 116:10 Cfr. 2 Co 4:13.

20 (A)Allora il re Ezechia e il profeta Isaia, figlio di Amots, pregarono a questo proposito e alzarono fino al cielo il loro grido.

21 Il Signore mandò un angelo che sterminò nell’accampamento del re d’Assiria tutti gli uomini forti e valorosi, i prìncipi e i capi. Il re se ne tornò svergognato al suo paese. Come fu entrato nella casa del suo dio, i suoi propri figli[a] lo uccisero là con la spada. 22 Così il Signore salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re d’Assiria, e dalla mano di tutti gli altri, e rese sicure le loro frontiere. 23 Molti portarono a Gerusalemme offerte al Signore e oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, il quale, da allora, acquistò prestigio agli occhi di tutte le nazioni.

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Footnotes

  1. 2 Cronache 32:21 I suoi propri figli, lett. quelli che erano usciti dalle sue viscere.

21 Laggiù presso il fiume Aava, proclamai un digiuno per umiliarci davanti al nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva. 22 Infatti mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata e dei cavalieri per difenderci lungo il cammino dal nemico, poiché avevamo detto al re: “La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano, ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che l’abbandonano”. 23 Così digiunammo e invocammo il nostro Dio a questo scopo, ed egli ci esaudì.

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31 Poi partimmo dal fiume Aava il dodicesimo giorno del primo mese per andare a Gerusalemme. La mano di Dio fu su di noi, e ci liberò dal nemico e da ogni insidia durante il viaggio. 32 Arrivammo a Gerusalemme; e là, dopo esserci riposati tre giorni, 33 il quarto giorno pesammo nella casa del nostro Dio l’argento, l’oro e gli utensili, che consegnammo al sacerdote Meremot figlio di Uria; con lui era Eleazar, figlio di Fineas, e con loro erano i Leviti Iozabad, figlio di Iesua, e Noadia, figlio di Binnu. 34 Tutto fu contato e pesato; e nello stesso tempo si prese nota del peso totale.

35 Gli esuli tornati dall’esilio offrirono in olocausto al Dio d’Israele dodici tori per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli e, come sacrificio per il peccato, dodici capri; tutto questo in olocausto al Signore.

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