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Giona nel ventre di un pesce; sua preghiera e sua liberazione

(A)Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona. Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.

Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse:

«Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce.

Tu mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto.

Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?”

Le acque mi hanno sommerso, l’abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa.

Sono sprofondato fino alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio!

Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo.

Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia;

10 ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore».

11 E il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.