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11 Perché non morii fin dal seno di mia madre? Perché non spirai appena uscito dal suo grembo?

12 Perché trovai delle ginocchia per ricevermi e delle mammelle da poppare?

13 Ora giacerei tranquillo, dormirei, e avrei così riposo

14 con i re e con i consiglieri della terra che si costruirono mausolei,

15 con i prìncipi che possedevano oro e che riempirono d’argento le loro case;

16 oppure, come l’aborto nascosto, non esisterei, sarei come i feti che non videro la luce.

17 Là cessano gli empi di tormentare gli altri, là riposano gli stanchi;

18 là i prigionieri hanno pace tutti insieme, senza udir voce d’aguzzino.

19 Piccoli e grandi sono là insieme, lo schiavo è libero dal suo padrone.

20 Perché dare la luce all’infelice, e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza?

21 Essi aspettano la morte che non viene, la ricercano più che i tesori nascosti.

22 Si rallegrerebbero fino a giubilarne, esulterebbero se trovassero una tomba.

23 Perché dar vita a un uomo la cui via è oscura e che Dio ha stretto in un cerchio?

24 Io sospiro anche quando prendo il mio cibo, e i miei gemiti si spargono come acqua.

25 Non appena temo un male, esso mi colpisce; e quel che mi spaventa, mi piomba addosso.

26 Non trovo riposo, né tranquillità, né pace; il tormento è continuo!»

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Ricòrdati che la mia vita è un soffio! L’occhio mio non vedrà più il bene.

Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà più scorgere; gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io non sarò più.

La nuvola svanisce e si dilegua; così chi scende nel soggiorno dei morti non ne risalirà;

10 non tornerà più nella sua casa e il luogo dove stava non lo riconoscerà più.

11 Io, perciò, non terrò chiusa la bocca; nell’angoscia del mio spirito io parlerò, mi lamenterò nell’amarezza dell’anima mia.

12 Sono io forse il mare o un mostro marino che tu ponga intorno a me una guardia?

13 Quando dico: “Il mio letto mi darà sollievo, il mio giaciglio allevierà la mia pena!”,

14 tu mi sgomenti con sogni e mi spaventi con visioni;

15 io preferisco soffocare, a queste mie ossa preferisco la morte.

16 Io mi sto consumando; non vivrò sempre; ti prego, lasciami stare; i giorni miei non sono che un soffio.

17 Che cos’è l’uomo che tu ne faccia tanto caso, che tu t’interessi a lui,

18 lo visiti ogni mattina e lo metta alla prova ogni istante?

19 Quando cesserai di tenere lo sguardo fisso su di me? Quando mi darai tempo d’inghiottire la mia saliva?

20 Se ho peccato, che ho fatto a te, o guardiano degli uomini? Perché hai fatto di me il tuo bersaglio a tal punto che sono divenuto un peso a me stesso?

21 Perché non perdoni le mie trasgressioni e non cancelli la mia iniquità? Poiché presto giacerò nella polvere; tu mi cercherai, ma io non sarò più».

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