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29 «La mia parola non è forse come un fuoco», dice il Signore, «e come un martello che spezza il sasso?

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34 Quando li faceva perire, essi lo cercavano

e ritornavano desiderosi di ritrovare Dio;

35 e si ricordavano che Dio era la loro rocca,

che il Dio altissimo era il loro liberatore.

36 Essi però lo adulavano con la bocca

e gli mentivano con la lingua.

37 Il loro cuore non era sincero con lui

e non erano fedeli al suo patto.

38 Ma egli, che è pietoso, perdona l’iniquità

e non distrugge il peccatore.

Più volte trattenne la sua ira

e non lasciò divampare tutto il suo sdegno,

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Giona cominciò a inoltrarsi nella città per una giornata di cammino e proclamava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta!»

I Niniviti credettero a Dio, proclamarono un digiuno e si vestirono di sacchi, tutti, dal più grande al più piccolo. E poiché la notizia era giunta al re di Ninive, questi si alzò dal trono, si tolse il mantello di dosso, si coprì di sacco e si mise seduto sulla cenere. Poi, per decreto del re e dei suoi grandi, fu reso noto in Ninive un ordine di questo tipo: «Uomini e animali, armenti e greggi, non assaggino nulla; non vadano al pascolo e non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco e gridino a Dio con forza; ognuno si converta dalla sua malvagità e dalla violenza compiuta dalle sue mani. Forse Dio si ricrederà, si pentirà e spegnerà la sua ira ardente, così che noi non periamo».

10 Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità e si pentì del male che aveva minacciato di far loro; e non lo fece.

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Tutte queste cose le ha fatte la mia mano[a] e così sono tutte venute all’esistenza», dice il Signore. «Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola.

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Footnotes

  1. Isaia 66:2 +At 7:49-50; cfr. At 17:24.