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21-22 Per ora Gesù deve rimanere in cielo, finché non verrà il tempo in cui tutte le cose saranno rinnovate, come Dio stesso ha detto, tramite i suoi santi profeti, fin dai tempi dei tempi. Ad esempio, Mosè tanto tempo fa disse: “Il Signore Dio farà sorgere fra di voi un profeta come me! Ascoltatelo attentamente in tutto e per tutto. 23 Chi fra il popolo non ascolterà questo profeta sarà distrutto”.

24 Tutti i profeti che hanno parlato, da Samuele in poi, hanno predetto ciò che sta accadendo in questi giorni. 25 Voi, proprio voi, siete gli eredi di questi profeti e della promessa che Dio fece ai vostri antenati, quando promise ad Abramo di benedire tutto il mondo per mezzo della razza ebraica. 26 Dopo avere resuscitato il suo Servo, Dio lo ha mandato a voi Israeliti prima che agli altri, per benedirvi e perché ciascuno di voi si converta dai propri peccati».

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I cristiani sono la casa di Dio

Perciò, cari fratelli che appartenete a Dio e siete stati scelti per il cielo, fissate bene lo sguardo su Gesù: Dio lo ha mandato come sommo sacerdote della nostra fede. Gesù è fedele a Dio, che lo ha eletto sommo sacerdote, come fu fedele Mosè, che servì fedelmente nella casa di Dio. Ma Gesù è stato giudicato degno di una gloria superiore a quella di Mosè, così come al costruttore di una bella casa va maggior gloria, che non alla casa stessa. Infatti ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha creato tutto è soltanto Dio. Ebbene, Mosè fu fedele in tutta la casa di Dio, ma soltanto come servo; e il suo compito fu soprattutto quello di parlare delle cose che sarebbero accadute in seguito. Cristo, invece, è stato fedele a Dio come figlio; ed è lui che ha piena autorità sulla casa di Dio. E la casa di Dio siamo proprio noi cristiani. Egli vive in noi, se conserviamo intatta fino alla fine la nostra fede e la nostra speranza nel Signore. 7-8 E poiché Cristo è tanto superiore, ecco che cosa ci dice lo Spirito Santo: «Oggi, se udite la sua voce, non vogliate indurire il vostro cuore, come accadde a Meriba, come il giorno di Massa, nel deserto! Quando i vostri padri mi tentarono, mi misero alla prova e videro la mia reazione. Così per quarantʼanni ebbi a nausea quella generazione e dissi: “sono un popolo dal cuore ribelle che neppure ha compreso le mie proposte”. 10 “Perciò”, dice Dio, “mi disgustai di loro, perché il loro cuore era sempre alla ricerca di altre cose, anziché rivolgersi a me, e così hanno ignorato le mie vie”».

11 Perciò il Signore, pieno dʼira contro di loro, giurò a se stesso che non li avrebbe mai lasciati entrare nel suo luogo di riposo.

Attenti al vostro cuore!…

12 Fratelli, badate che non ci sia tra voi nessuno tanto malvagio ed incredulo da portarvi lontano dal Dio Vivente! 13 Piuttosto, incoraggiatevi a vicenda, ogni giorno, quando è ancora tempo, in modo che nessuno di voi si ostini a rimanere contro Dio, accecato dallʼinganno del peccato. 14 Perché noi siamo uniti a Cristo e lo saremo ancora, se conserveremo sino alla fine quella fiducia in Dio che abbiamo avuto da principio, quando diventammo cristiani.

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28-29 La donna, intanto, lasciata la brocca, si era precipitata al villaggio, dove diceva a tutti: «Venite a vedere, cʼè un uomo, che mi ha detto tutto quello che ho fatto! Che sia lui il Messia?»

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17 Allora i Farisei si rivolsero al cieco guarito e gli chiesero: «E tu, chi dici che sia quel tale che ti ha guarito?»

«Penso che sia un profeta mandato da Dio», rispose lʼuomo.

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